Il movimento rivela molte cose
diverse. È il risultato della tensione verso un oggetto a cui si attribuisce
valore, oppure di uno stato mentale. La sua forma e il suo ritmo mostrano la
disposizione della persona che si muove in quella particolare situazione. Può
caratterizzare uno stato d’animo momentaneo e una reazione fugace, così come
dei tratti costanti di una personalità.
(RUDOF VON LABAN)
Rudolf Laban, capostipite indiscusso della danza
espressiva tedesca, è l’autore di uno dei testi fondamentali del teatro e della
danza di questo secolo. La riflessione labaniana sul teatro si basa su una
visione psicofisica del lavoro del performer, ma alcuni dei principi esposti da
Laban sono stati applicati anche in ambiti extra-teatrali come ad esempio la
terapia di recupero di disabili e malati mentali oppure nell’industria per
migliorare l’efficienza dei lavoratori. Nei primi tre capitoli del testo
vengono esposti i principi della meccanica del movimento e l’analisi dei quattro
fattori del moto (tempo, spazio, flusso ed energia), oltre a una serie di
esercizi necessari all’accrescimento dellla consapevolezza delle potenzialità
dinamico-espressive del corpo. Ogni movimento viene proposto nel testo
attraverso la trascrizione grafica secondo il metodo di notazione ideato da
Laban, ad oggi considerato il più efficace sistema di registrazione e
preservazione di coreografie. Si alternano inoltre termini di uso quotidiano a
dettagliate descrizioni tecniche.
I principi di queste teorie inizialmente furono elaborati
in Germania, ma Laban dovette scappare perché indagato dalla Gestapo. A 60
anni, in Inghilterra proiettò il suo pensiero verso una nuova prospettiva
educativa, elaborando l’idea di una danza intesa come benessere spirituale
aperta a tutti. Egli credeva che ogni uomo, dominando il movimento, potesse
diventare padrone della propria energia vitale, muscolare ed emozionale. Il
gesto diviene significativo tramite movimenti centrifughi e centripeti che si
possono distinguere attraverso l’uso di una particolare zona del corpo, delle
direzioni che prendono i movimenti e le forme da essi create, dallo sviluppo
ritmico dell’intera sequenza e il tempo in cui viene eseguita e la collocazione
degli accenti con l’organizzazione delle frasi.
La danza è una poetica dei movimenti del corpo nello
spazio che nasce da significati interni all’azione e all’emozione. Laban
individuò nell’icosaedro regolare la figura geometrica adatta a studiare e
descrivere il movimento umano, perché in esso l’uomo può eseguire tutti i
movimenti come in una sfera.
Ogni fase del movimento, di trasferimento del peso, ogni
minimo gesto di qualsiasi parte del corpo rivela un aspetto del nostro essere.
Il movimento nasce da una sollecitazione interna causata da impressioni
sensoriali immediate, da stimolazioni volontarie o involontarie interiori, i
cosiddetti impulsi al movimento. I differenti caratteri umani dipendono dalla
varietà di atteggiamenti possibili verso i fattori di movimento: peso, spazio,
tempo, flusso. Il carattere e il temperamento dell’uomo derivano da questi
atteggiamenti interiori abituali. In sostanza la rappresentazione attraverso il
movimento è il processo che permette la comprensione della personalità nel
flusso della vita. Su questa visione complessiva e su una serie essenziale di
principi base, Laban sviluppa la sua teoria del movimento e indica la via per
raggiungerne la padronanza sulla scena e nella vita attraverso esercizi
pratici. Inoltre per apprezzare il significato dei movimenti, bisogna eseguirli
così come bisogna ascoltare i suoni.
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